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16.04.2024

 

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RARI DOCUMENTARI ONLINE ALLA CINETECA DI MILANO

Dall'Italia all'Australia
Dall'Italia all'Australia

07.04.2020

 

Fin dall'inizio dell'emergenza Coronavirus la Cineteca di Milano ha messo quotidianamente online disponibili per lo streaming molti affascinanti e spesso rari filmati storici della sua collezione. Segnaliamo alcuni documentari inediti disponibili in questi giorni, ma i film messi online sono molti molti di più. Da giovedì 9 aprile sarà visibile Dall'Italia all'Australia, con le rarissime immagini documentarie nella loro versione restaurata del diario di viaggio di Angelo Drovetti, imbarcato sul piroscafo Regina d Italia lungo la linea Lloyd Sabaudo da Genova all'Australia attraverso Egitto, Medio Oriente e India. Inedite ed esclusive immagini che documentano la traversata del primo grande gruppo di 85 emigranti italiani verso le coste australiane alla ricerca di fortuna. Segnaliamo anche Guerra sulle alpi, un inedito filmato di montaggio del 1916 che riunisce diverse riprese documentarie raccolte dall'operatore Luca Comerio sul fronte alpino della Prima Guerra Mondiale, dove si vedono le manovre degli alpini e dei fanti dell'esercito italiano. Disponibili online ci sono anche film sperimentali come il celebre film-manifesto dell avanguardia nota come cinema puro , alcuni bellissimi film italiani spesso sconosciuti, e molti fantastici film d'animazione come Naccio e Pom, serie iniziata nel 2000, della più grande artista dell'animazione con la plastilina, Fusako Yusaki.


Mafia. Desecretati archivi dell'Antimafia

L'omicidio del giornalista De Mauro
L'omicidio del giornalista De Mauro

10.03.2020

 

I documenti pubblicati dall Antimafia per la prima volta sono quattro: un verbale di denuncia del 6 giugno 1971 e i rapporti giudiziari del 20 settembre, 26 ottobre e 15 luglio 1971. Si tratta d informative redatte in un momento particolare per la storia di Cosa nostra, in seguito a indagini congiunte, da alcuni uffici di Polizia giudiziaria dell Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato della città di Palermo e che furono firmati tra gli altri da Carlo Alberto Dalla Chiesa e da Boris Giuliano, uccisi negli anni seguenti. I documenti si riferiscono ad alcuni omicidi eccellenti come quello del giornalista Mauro De Mauro e del procuratore della Repubblica Pietro Scaglione. Di questi, come di quelli di Carlo Alberto Dalla Chiesa e Boris Giuliano, ancora oggi non sappiamo chi furono i registi. Storie nostre, e ancora da raccontare.


Europe Time Machine , Digitalizziamo l'Europa

DigitalEurope
Una via di Parigi

14.08.2019

 

Artè ha presentato il progetto di ricerca europeo Europe Time Machine in una serie di brevi documentari visibili online. Il progetto punta a dematerializzare gli archivi delle più grandi città d Europa, tra cui Parigi, Budapest e Anversa, sull esempio di Venezia. La creazione di questa banca dati digitale consentirà di creare modelli virtuali delle città nei quali viaggiare a ritroso nel tempo con l'aiuto dei dati e delle immagini del patrimonio culturale: filmati, fotografie, mappe, planimetrie, opere d'arte, documenti, persino informazioni circa le persone che hanno abitato in un determinato luogo. Il progetto presume che non vediamo l'ora di navigare negli archivi europei senza che nessuno ci conduca per mano, come siamo stati abituati. Un progetto ambizioso. Ma si tratta comunque di una risorsa, e per ora di una risorsa pubblica da salvaguardare dal rischio privatizzazione dei colossi del Web. Venezia ha anticipato i tempi, e già nel 2015 aveva ricevuto il premio Europa Nostra Award. Il MIBACT (Ministero per i beni e le attività culturali) ha stanziato or ora 51 milioni di euro per digitalizzare i beni culturali del Sud Italia. Chissà se faranno in tempo ad arrivare a destinazione. L'immagine che non riesco a scacciare dalla mente è quella del vecchio bibliotecario di Atlantide che si affanna a copiare i codici più preziosi del suo patrimonio prima che la biblioteca venga sommersa dalle onde. Sarà questo il patrimonio che i nostri discendenti porteranno con loro su un altro pianeta quando scapperanno dalla terra? E lo useranno per ricostruire in scala reale alcune città storiche in qualche piccolo museo sotterraneo dove porteranno le scolaresche in gita?


Billie Eilish e Takashi Murakami

Billie Eilish in concerto, 2017
Billie Eilish in concerto, 2017

26.04.2019

 

Il 17 aprile è uscito su youtube l'ultima video clip di Billie Eilish: You Should See Me in a Crown, un cartone animato in stile manga diretto da Takashi Murakami. In 10 giorni è stato visto 18.951.812 di volte su youtube. Non male. Di chi stiamo parlando? Takashi Murakami è un artista ispirato alla cultura pop, definito artistar perchè ha velocemente raggiunto la fama mondiale con le sue pittura ultra-pop. Billie Eilish, cantante e autrice, ha 18 anni ed è il primo musicista millenial che ha raggiunto la vetta delle classifiche sia negli USA che in Inghilterra. Il suo nuovo album, il primo in studio, WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO?, è uscito alla fine di marzo, meno di un mese fa, e ha già venduto 313.000 Album Equivalent Unit. L'AEU è l'equivalente di un album in termini di donwload e/o streaming online. Un suo bellissimo pezzo, My Strange Addiction, ha su youtube solo 5.267.308 visualizzazioni, più le mie 2-3. Bury a Friend invece ne ha 136.654.829! Un bella differenza. Il fatto è che My Strange Addiction mostra solo una foto, mentre Bury a Friend è una bellissima video clip che mostra la cantante cantare e ballare. Horror e pittura sono i riferimenti visivi di tutte le sue video clip. Guardate Bury a Friend con il suo inizio hopperiano che scivola nell'horror più commerciale, e con una grandiosa fotografia. La cantante ha detto di essersi ispirata alla serie American Horror Story. Guardate Bad Guy, che pubblicato solo il 29 marzo 2019, ha già 110.326.494 di visualizzazioni. Un video che deve molto alla pittura pop anni 60, e anche ai manga. Ma non solo. I fan hanno accusato il regista del video, Dave Meyers, di plagio per aver copiato pari pari alcune foto di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari per la rivista Toiletpaper. Parlare di plagio per immagini realizzate per circolare sul web è forse un po' esagerato, oggi tutto è di tutti, ma alcune sequenze sono davvero identiche alle foto. Vedremo se la cosa avrà delle conseguenze legali. Mi incuriosiscono le cifre perchè mostrano cosa scegliamo di vedere e perchè: i due video in cui la musicista e cantante canta e balla sono i più visti in assoluto. Un altro brano famoso, Wish You Were Gay, pubblicato alla fine del 2018, che non ha una sua videoclip ma di cui si possono vedere un paio di live, ha meno visualizzazioni: 1.610.106 la versione live di BBC Radio 1, pubblicata il 6 marzo. Indica ancora che, anche se questo brano è veramente bello, è la video clip a tirare. Il pazzesco cartone animato di Murakami ha raccolto molto, ma farà numeri alti come i due più visti, oppure l'animazione tira meno della cantante? E' una bella domanda, o almeno incuriosisce me, e in un paio di settimane avremo la risposta.


SARA' LA NATURA A SALVARE I DOCUMENTARI DAGLI STEREOTIPI E DAL SIMBOLISMO? 3 NEWS DAL NORD AMERICA

L'uomo di Aran, Micheal Jackson e il DOC NYC
L'uomo di Aran, Micheal Jackson e il DOC NYC

15.03.2019

 

L'UOMO DI ARAN, mitico documentario di Robert Flaherty, considerato uno dei padri del documentario, smontato nell'analisi di Sheila O'Malley su Filmcomment. Se è solo la natura, come conclude Sheila, ad essere inequivocabilmente autentica, è il documentario stesso come genere, ad essere in discussione. Che ci arriviamo attraverso Flaherty o in altro modo (per esempio discutendo le regole di Lars Von Trier), dobbiamo dircelo in faccia prima o poi. Un altro esempio di conflitto che ruota attorno alla veridicità, onestà e correttezza (quanto moralismo!) di rappresentazione della realtà è il controverso documentario LEAVING NEVERLAND su Micheal Jackson, ora al centro di accuse e azioni legali. Cito qui solo una delle news relative su [Vox](The battle over HBO s Michael Jackson documentary, LEAVING NEVERLAND, explained ""). Le altre (tutte in inglese) le trovate nella pagina in inglese delle news del sito. Il documentario come lo intendevamo un tempo è forse estinto, ma la non-fiction (termine meno compromettente) impegna sempre un sacco di autori e sperimentazioni, perchè è pur sempre quell'universo sfuggente di emozioni e sensazioni che alcuni definiscono realtà ad attrarre ogni nostra attenzione. E' aperto il bando per partecipare al DOC NYC (nov. 7-14), uno dei più importanti festival e mercati del documentario negli USA, che alla sua decima edizione è sempre in crescita. Per chi avesse un progetto già in produzione, che pensa di poter vendere oltreoceano, c'è tempo fino al 30 agosto, ma per spendere meno è meglio fare l'application entro il 22 marzo.


LO SCHERMO DELL'ARTE A VENEZIA. RASSEGNA

ZEUS MACHINE di Zapruder, still
ZEUS MACHINE di Zapruder, still

02.03.2019

 

Lo schermo dell'arte Film Festival Da mercoledì 6 a domenica 10 marzo

Per il sesto anno consecutivo, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta una selezione di film del programma 2018 de Lo schermo dell arte Film Festival, con documentari sui protagonisti del mondo dell arte oltre a film d artista. Nato a Firenze nel 2008, il festival esplora, analizza e promuove la relazione tra arte contemporanea e cinema.

Mercoledì 6 marzo Ore 18 Self-Portrait in 23 Rounds: A chapter in David Wojnarowicz's life 1989-1991 di Marion Scemama and François Pain (2018, 70 ) Introduzione di Silvia Lucchesi, direttrice de Lo schermo dell'arte Film Festival

Giovedì 7 marzo Ore 18 Zeus Machine di Zapruder (2018, 90 ) Alla presenza degli artisti

Ore 20 Wild Relatives di Jumana Manna (2018, 69 )

Venerdì 8 marzo Ore 18 The End of Fear di Barbara Visser (2018, 70 )

Ore 19.15 Ceremony di Phil Collins (2018, 67 )

Ore 20.30 Jaar, Lament of the Images di Paula Rodríguez Sickert (2017, 77 )

Sabato 9 marzo Ore 18 Moriyama-San di Ila Bêka e Louise Lemoine (2017, 63 )

Ore 19.10 Kusama-Infinity di Heather Lenz (2018, 76 )

Ore 20.30 Art in the XXI Century: Berlin di Rafael Salazar e Ava Wiland (2018, 56 )

Domenica 10 marzo Ore 17 Island of the Hungry Ghosts di Gabrielle Brady (2018, 94 )

Ore 18.40 The Price of Everything di Nathaniel Kahn (2018, 99 )

I film sono proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.


RADIO INFLUENZA. 1918-2018

Radio Influenza
Erano giovani, matita ed elaborazione fotografica

28.12.2018

 

Un brano audio al giorno per ripercorrere la grande febbre che nel 1918 uccise 50 milioni di persone in tutto il mondo, tra cui Egon Schiele e Gustav Klimt. Basato su una approfondita ricerca d'archivio, il progetto dell'artista Jordan Baseman prevede una puntata radio al giorno per un anno, fino a ottobre 2019. Commissionata in occasione del centenario dalla pandemia dalla britannica Wellcome fondazione di beneficenza globale, e prodotta dalla Matt s Gallery di Londra, con il sostegno dell Arts Council England, l opera di Baseman è fruibile da chiunque usi Internet, perché viaggia attraverso un sito Web dedicato, podcast, Instagram, Facebook e Twitter. Spiega l'artista: Con Radio Influenza ho intenzione di creare ciò che essenzialmente è una colonna sonora fatta di articoli con notizie risalenti a 100 anni fa. Ci saranno punti di vista simultanei, a volte sembrerà una contraddizione, le storie mentiranno, le informazioni e la disinformazione si sovrapporranno. Il senso dunque è anche quello di ricordare come reagirono le persone e le autorità sanitarie e politiche di fronte a una drammatica pandemia, ed essa richiama pandemie attuali che non stiamo riuscendo a fermare, come l'Ebola. Ma soprattutto il progetto mette in luce un nodo cruciale della cultura attuale, e anzi oggi sempre più stringente: quello dell'informazione e di come essa può chiarire ma anche confondere, aiutare ma anche ostacolare, ed essere quindi strumento di potere.


Quasi un 68 - Bologna 30/11-03/12 - Rassegna di film d'artista

courtesy Cineteca del Friuli di Gemona
Archivio, Cineteca del Friuli di Gemona (Udine)

30.11.2018

 

A chiusura di "Archivio Aperto 2018", si apre il 30 novembre a Bologna una nuova sezione di proiezioni in pellicola, installazioni e incontri sulla produzione di artisti e filmmaker tra i più significativi dell epoca d oro del Super8 (e degli altri formati ridotti), "Quasi un 68". Dalla metà degli anni 60 fino alla metà del decennio successivo in Italia un numero crescente di artisti si avvicina al cinema mosso sia dall'esigenza di "uscire dal quadro" che dalla necessità di utilizzare un mezzo dal più alto potenziale comunicativo rispetto alle arti tradizionali. Contemporaneamente, giovanissimi filmmaker compiono sperimentazioni sempre più radicali nel segno di un'orgogliosa indipendenza dall'industria del cinema. Due binari paralleli che talvolta si sono incontrati (e scontrati) e che hanno influenzato la comunicazione audiovisiva e il sistema dei media. L'associazione Home Movies organizzatrice della rassegna, ha individuato diversi percorsi: il primo che emerge, evidente, è l influenza e lo scambio con la cultura visiva statunitense. Dal mitico film di rottura, omaggiato nel titolo della rassegna, Quasi una tangente (1966), girato da un giovanissimo Massimo Bacigalupo, che rende dirompente la lezione dell underground americano, ai materiali filmici raccolti a Berkeley da Arnaldo Pomodoro (1968-1970) e al suo film Shaping Negation (1970), realizzato con Francesco Leonetti e Ugo Mulas, fino al ritmo sincopato e visionario delle immagini de La nott'e'l giorno (1976) di Gianni Castagnoli.  L'emancipazione dello sguardo femminile è il soggetto dell opera concettuale ed espansa di Valentina Berardinone, artista che sarà riletta nel quadro della produzione filmica coeva di artiste donne. Non si può parlare di rivoluzione visuale senza vedere Franco Vaccari di cui presenteremo finalmente in versione integrale, Nei sotterranei (1966-67). Con il cinema di Fernando De Filippi e Andrea Granchi, invece, sonderemo forme della performance. Di Tonino De Bernardi, figura chiave dell underground italiano, presenteremo in forma installativa Quadrato (1972), film estremo per come mette in discussione il concetto di tempo e spazio, e geniale per come appare semplice, intimo e famigliare. Segui il programma anche su facebook


Servono ancora le mostre? Due esempi

Merce Cunningham e John Cage in How Art Became Active, ep. 1
Bomb-tomb, pittura digitale su fotogramma

01.08.2018

 

Mi colpisce sempre come il significato delle parole riesce a cambiare, perfino a ribaltarsi nel suo opposto. Com'è accaduto alle parole performance ed esperienza , due parole centrali nell'arte contemporanea, e non solo. "Performance" deriva dal verbo inglese "perform", che significa realizzare, eseguire, ma anche garantire una buona prestazione o rendita economica. E' da questo secondo punto di vista, finanziario, che il nuovo museo digitale parigino L'Atelier des Lumières ha fatto centro: infatti l'Atelier è stato inaugurato con una mostra multimediale su Klimt e Hundertwasser che ha utilizzato solo proiezioni ambientali di riproduzioni digitali delle opere dei due artisti, ottenendo il pieno di visitatori e ottimi incassi. Questa mostra (ma il significato della parola mostra a questo punto andrebbe riscritto) segna un confine, oltre il quale l'esperienza dell'arte è del tutto diversa da prima (da quando la parola mostra indicava il mostrare fisicamente delle opere), e con essa cambia anche il significato stesso della parola "esperienza". Facciamo un salto alla contemporanea iniziativa How Art Became Active della Tate Modern di Londra, che ha realizzato una serie di 5 brevi video documentari per raccontare la storia della Performance Art, di cui la Tate conserva numerose registrazioni. Qui, nella Performance Art, il termine "performance" alludeva a un'opera d'arte che consiste in un'azione e punta al coinvolgimento fisico ed emotivo del pubblico, a un' esperienza reale e sociale cha ha lo scopo di far uscire il pubblico dalla passività cui lo costringe l'opera d'arte tradizionale. Un'utopia da tempo tramontata, ma che ha cambiato il nostro approccio all'arte. Esperienza e performance : le due iniziative museali contemporanee ne mostrano interpretazioni opposte. Quale prevarrà? Se diamo ascolto al riscontro economico, al significato finanziario del termine Performance , oggi la prima regola nella gestione dei musei, la risposta è chiara: esperienza tornerà a significare un approccio completamente passivo all'arte com'è quello previsto dall'esposizione di Klimt e Hundertwasser all'Atelier parigino. L'esperienza di questa mostra è quella dello spettatore cui non si offre alcuno strumento di analisi e critica, ma un piatto coinvolgimento sensoriale individuale. Se è questo il destino dei musei, allora le mostre non servono più a nulla. Possiamo ottenere lo stesso stando a casa con uno smartphone, e ridurre i musei a magazzini. Sarebbe un bel risparmio per tutti. Se invece ai musei si vuole dare una funzione attiva nel mondo, bisogna ricominciare da capo, dando alle parole esperienza e performance un significato nuovo, o riprendendo quello vecchio.


Move Cine Arch 2018 Award Best ISSUE - una coproduzione friulana

courtesy www.cinemagrattacielo.com

30.06.2018

 

Il film CINEMA GRATTACIELO del regista Marco Bertozzi, coprodotto da Altreforme di Udine, ha vinto l'Award Best ISSUE dell'edizione 2018 del Move Cine Arch di Venezia. Cito la sinossi di mymovies, tratta dalle note di regia: "Fin dalla sua inaugurazione nel 1959 il Grattacielo di Rimini non ha lasciato indifferenti, monumento al progresso che si elevava al di sopra della vecchia Italia povera e rurale, monolite di cemento e vetro destinato ai cittadini più abbienti. Poi, gradualmente, l'euforia del boom economico è scemata. È rimasto un corpo estraneo allo scenario urbano, che echeggia debolmente un passato di interni pop e folli riunioni condominiali, miti della vacanza di massa e vizi della riviera romagnola. Tra le storie di ieri e l'umanità che lo abita oggi si muove lo sguardo curioso di questo film, che esplora le vite multiculturali dei nuovi inquilini alla ricerca di una conciliazione, che riguarda l'Italia intera, fra ciò che avremmo voluto essere e ciò che stiamo diventando". "La storia produttiva di CINEMA GRATTACIELO", spiega il regista, "è stata lunga e articolata. Le origini del progetto risalgono al 2005 quando il regista Marco Bertozzi si trasferisce in uno degli appartamenti del grattacielo e comincia a filmare quegli spazi e le persone che li abitano: prende così avvio un percorso di autoproduzione, prima attraverso una propria società (la Almafilm), poi, dal 2015, per iniziativa di un gruppo di amici del grattacielo, grazie all associazione di promozione sociale Condominium. Condominium si fa promotrice di una operazione di crowdfunding (attraverso il portale Produzioni dal basso e un happening teatrale) e riesce a coinvolgere enti locali (Comune di Rimini in primis) e soggetti privati legati al territorio. Alla fine del 2015 ai promotori iniziali si affianca il producer Luca Ricciardi che lavora per allargare la compagine produttiva del film con l ingresso dell Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico e della società Altreforme di Udine, guidata da Augusta Eniti, attenta alle forme più sperimentali e artistiche del cinema del reale. Decisivi saranno poi gli apporti di Rai Cinema, della APT Servizi della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con l Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, e del Fondo Regionale per l Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia". Complimenti ad Altreforme, piccola ma grande realtà produttrice friulana.


Archivissima, primo festival dedicato agli archivi

02.06.2018

 

La nostra esperienza è sempre più dominata dal frastuono invadente delle immagini che creiamo, distruggiamo e diffondiamo a ritmo forsennato. Che senso hanno in questo oggi, le immagini del passato? Archivissima di Torino (6,7,8 giugno), alla sua prima edizione, se lo chiede con un festival di mostre, tour, workshop e convegni aperti a tutti e gratuiti. In programma anche tre film: "Masculin, féminin" (1966) di Godard, "Teorema" di Pasolini (1968) e "I 400 colpi" di Truffaut (1959); film del passato che parlano (quasi urlano) ancora al presente. http://www.archivissima.it/programma


Piccolo ricordo di Federico Fellini

Federico Fellini, in Fare un film, p. 154
Federico Fellini e Richard Basehart sul set de La strada, 1954

10.04.2018

 

Un giorno Federico Fellini fece una piccola attualissima considerazione sul cinema e il potere, che mi piace ricordare qui: "A me sembra che un discorso onesto sulla necessità di proiettarci su qualche cosa, un discorso sulla fiducia, sulla buona volontà, sugli obiettivi comuni, sia ancora pericolosissimo. Quando ascoltiamo chi parla così, immediatamente precipitiamo in uno stato infantile; c'è subito il pericolo, mortale, di abbandonarci, di affidarci, e c'è sempre qualcuno pronto a sfruttare questo abbandono, e a far ricominciare tutta la faccenda da capo, con gli stessi errori, gli stessi equivoci, le atrocità di sempre. Forse, smascherare la bugia, identificare e smantellare l approssimativo o il falso, continua ad essere, per ora, l'unica risorsa - una sorta di irridente, precaria salvezza - della nostra storia fallimentare". (Federico Fellini, Fare un film, p. 154). L'immagine


Ci lascia Angela Ricci Lucchi

02.03.2018

 

E' morta ieri Angela Ricci Lucchi, compagna di Yervant Gianikian. La coppia di autori/artisti ha lavorato per molti anni sugli archivi del cinema, molti dei quali ri-trovati da loro stessi, e ne ha messo in luce in diversi film l'emozione, l'umanità e la tragedia quando mostrano la guerra, in modo completamente anti-retorico. Angela e Yervant non hanno mai effettuato un restauro, anzi, hanno affrettato il degrado delle vecchie pellicole per esprimere la bassa, piena di crisi e crudele realtà della nostra esistenza quotidiana. Una esistenza percepita lontano dai comodi parapetti europei, ma nei Paesi dell Africa e dell Asia sottoposti allo sfruttamento e alla repressione occidentali, i quali, nel ricavarne immagini, le hanno edulcorate, e imbellettate per nascondere colpe e responsabilità. Angela e Yervant volevano asportare lo strato falso e retorico di quelle immagini, per farne emergere invece una carne viva e dolorante. Angela ci lascia con la rivelazione che il valore delle immagini, in un'epoca di perbenismo patinato, sta proprio in questa carne pulsante e che chiunque lavora con le immagini non può permettersi di dimenticarlo.


27 gennaio - giorno della memoria - un piccolo documento d'archivio

27.01.2018

 

Era il 1939. Le parole dell'ufficiale tedesco nell'episodio che si può vedere online, ricordano le parole di molti politici di oggi. Documentario d'archivio presentato al Sundance Film Festival di Park city, Utah, che si conclude domani. Grazie al regista Marshall Curry.


Due documentari sull'arte dell'estremo Oriente

27.01.2018

 

Due ricerche artistiche che hanno al centro l'emozione del colore; due registe attratte da storie intime e personali; due documentari sull'arte rivolti al grande pubblico, sempre più interessato all'arte e agli artisti. "Lo spirito della pittura", documentario sull'artista cinese Cai Guo-Qiang e diretto da Isabel Coixet, regista catalana di punta del cinema spagnolo, andrà in onda lunedì 29 gennaio sul canale Movistar Extra alle ore 22. Si può vedere anche al museo del Prado a Madrid dove si sta svolgendo l'esposizione di Cai Guo-Qiang, divenuto famoso come l'artista della polvere da sparo. Per realizzare il film Isabel Coixet ha seguito per due anni l artista nello studio di New York e nel Salón del Reinos di Madrid, filmando anche le numerose visite alle gallerie del Prado e alla città di Toledo, sulle orme del Greco. È in questi luoghi che Cai Guo-Qiang ha intessuto e profondo un intenso dialogo con i capolavori di Rubens, Goya, El Greco y Velazquez, alla ricerca delle fonti di inspirazione per l'opera che ha ispirato il titolo della mostra: The Spirit of Painting. "Kusama-Infinity", proiettato in questi giorni al Sundance Film Festival, racconta la traiettoria artistica della giapponese Yayoi Kusama. Anche Kusama vive a New York dove è diventata una delle più popolari artiste al mondo. Emigrata da una regione giapponese conservatrice, arriva a New York negli anni Sessanta dove sfida razzismo e sessismo fino ad affermarsi per le sue visionarie installazioni. Nel 1966 partecipò, finanziata da Lucio Fontana, alla Biennale di Venezia, disponendo 1500 sfere d'argento fuori dal padiglione italiano ("The Narcissus Garden"). Nel 1993 realizzò l'installazione "Magnificent Obsession" per il padiglione giapponese della Biennale. Chi c'è stato non può non ricordarlo. Diretto dalla regista americana Heather Lenz, il documentario è stato acquisito da Magnolia Pictures.


L'ultimo doc del The Guardian, sulla prostituzione in Italia

25.11.2017

 

Il documentario breve "Sulla strada" racconta la prostituzione lungo la strada della bonifica del Tronto, detta la "strada dell'amore", dove centinaia di ragazze nigeriane vendono il loro corpo. Stanno giorno e notte sul ciglio di una strada lunga quindici chilometri tra capannoni, campi e villette in provincia di Ancona. Sono appena sbarcate dalla Libia dov'erano state violentate e avviate alla prostituzione, sono a volte minorenni, e se non accettano di prostituirsi vengono selvaggiamente picchiate. Vivono sotto la minaccia di morte, con debiti che non riescono mai a pagare. Una storia con cui conviviamo da diversi anni senza troppa preoccupazione. Se non la raccontiamo noi, lo fanno gli inglesi, con l'ultimo documentario del The Guardian, un reportage accurato che è possibile vedere per intero, commissionato e prodotto dal Guardian Bertha documentary partnership.


Beauty of a Stateless Mind wins the IWM Short Film Festival in London 2017

18.11.2017

 

10 days of IWM Short Film Festival. Screenings 17 – 26 November 2017, IWM London. From the Syria conflict to modern terrorism and from suffragette surgeons to war art, IWM Short Film Festival presents an imaginative, edgy and challenging selection of films responding to past and contemporary conflict. The festival shows documentaries, dramas and animations by filmmakers from all over the world. On Wednesday 15 November, IWM London hosted the awards event. The Annie Dodds Award for Best Documentary and the IWM Special Category: Age of Terror have gone to the documentary short film Beauty of a Stateless Mind by Lutia Swan-Hutton. It is a poetic documentary based on the portrait a series of artists in Calais 'Jungle' refugee camp. As a student film this allowed a unique insight into the sensitive lives of these displaced people and their inner thoughts. “I feel the entire world is mine. I haven't got any religious beliefs, I only believe in the humanity”. Genjo Hozan from Iraq Kurdistan. https://www.lutiaswanhutton.com/beautyofastatelessmind/


FIRENZE TRA ARTE E CINEMA

17.11.2017

 

Festival cinematografico Lo schermo dell'arte dedicato all'arte e mostre d'arte dedicate al cinema a Firenze.Il festival, iniziato il 16 novembre, ospita documentari dedicati all'arte e agli artisti e film girati e diretti da artisti. L'iniziativa Moving Archive porta alcuni film dell'archivio del festival nei comuni vicini a Firenze. In città, una mostra è dedicata ai disegni di Ėjzenštejn che ricordano certi lavori grafici di Picasso e Matisse, ma anche alcuni disegni di Fellini. La direttrice de Lo schermo dell'arte Silvia Lucchesi illustra l'impostazione del festival alla sua decima edizione su Artribune.


Wormwood di Errol Morris alla 74th Biennale Cinema di Venezia

01.09.2017

 

Crime series in sei parti, prodotta da Netflix, realizzata da Errol Morris alternando documentario e fiction. La serie esplora la morte di Frank Olson durante gli esperimenti della CIA con l'LSD negli anni 50. Così il pluripremiato documentarista introduce il suo film: "Il giornalismo non è la ricerca della verità? Ma che succede se la verità si rivela sfuggente, difficile da raggiungere? Ci sono limiti, emotivi o di altro genere, alla ricerca della verità? Questa è la storia di un uomo che per sessant’anni tenta di chiarire le circostanze della morte del padre. Si è buttato dalla finestra di un albergo? O è stato spinto? E se è stato spinto, perché? A quale scopo? Un mondo oscuro, di intenzioni nascoste e immaginate, unite a inquietanti e orribili rivelazioni. Per molti versi una storia famigliare personale, ma per molti altri una storia sul declino dell’America nel periodo che segue la seconda guerra mondiale. Il film si chiede: fino a che punto può una democrazia mentire ai propri cittadini e continuare ancora a essere una democrazia? Il trailer su kottke.org. Il biglietto per le prime due puntate della serie su www.labiennale.org


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